Ultime recensioni

mercoledì 30 novembre 2016

Sotto la sabbia di Luca Masini Recensione + Intervista

Buon mercoledì! Oggi vi parlo di un romanzo emozionante ed intenso perchè basato sulla memoria e sui ricordi. Il ritorno nella vecchia casa della sua infanzia, conduce il protagonista su un sentiero fatto di emozioni e passioni mai dimenticate del tutto, molte di esse irrisolte. Il flusso dei pensieri conduce il lettore a conoscere le figure che hanno popolato la sua vita, e i suoi ricordi diventano magicamente i nostri.

sotto la sabbia
di Luca Masini

Editore: EEE
Pagine: 162 
GENERE: Romanzo
Prezzo: 12,00 € - 4,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 2016
Link d'acquisto: QUI

Trama:
Siamo in Toscana, verso la fine degli anni Settanta. Fabio si trova nella casa di famiglia, luogo reale (Viale Canova n. 23) e luogo dell’anima, deciso a venderla al miglior offerente, ma sembra che la casa non possa lasciarlo andare prima che il passato, custodito in essa, non sia del tutto dissotterrato, svelato, attraversato ancora e ancora. La memoria allora si mette a creare vari percorsi, circolari, che vanno e tornano e disperatamente si accaniscono con la loro paradossale precisione contro ciò che la sabbia ricopre e fa scomparire. Ci troviamo di fronte a un affresco familiare dedicato al tempo e alla forza dei legami che ci vincolano anche a distanza o ci allontanano anche se vicini ogni giorno, una sorta di diario che ripercorre e ricostruisce il passato attraverso il presente e il presente attraverso il passato, nel quale un ruolo determinante hanno gli oggetti che evocano il ricordo e che si caricano di un valore particolare in rapporto all’evento o alla persona a cui sono associati. Il tempo viene scomposto e lentamente ricomposto in un nuovo scenario, quello finale, che in realtà non rappresenta in nessun modo una conclusione, ma l’immagine di trasformazioni ancora in atto.

RECENSIONE

Sotto la sabbia è un romanzo di formazione ma soprattutto di ricordi e di memoria. Una storia che parte da vicende assolutamente personali e che diventa la storia di tutti. 
Fabio, il protagonista, torna nella sua casa d’infanzia perché deve venderla e dal momento in cui mette piede in quell’appartamento, comincia il flusso dei ricordi che coincide con quello della coscienza. Un po’ come affermava Marcel Proust con la sua madeleine, solo che in questo caso non è il dolce ad innescare il mondo dei ricordi intimi del nostro eroe ma è la malinconia e la nostalgia intense ed inafferrabili racchiuse in quella casa che evidentemente ha ancora un cuore. Un cuore forte e pulsante che ricomincia a battere proprio quando Fabio torna a viverci, anche se solo per pochi attimi.

Nei suoi ricordi, alcuni presenti altri più fuggevoli, emerge subito la presenza del fratello più grande e un po’ ribelle di nome Vincenzo e la nascita della sorellina Elisa, che mette in crisi l’equilibrio familiare con i suoi pianti notturni e la sua insistente presenza.
La stanza è avvolta nell’oscurità con il letto rifatto e la libreria povera di letture. Il tappeto persiano comprato da mia madre è perfettamente arrotolato e spinto contro il muro. I comodini sono coperti da due dita di polvere. Le impronte sul cuscino sono state cancellate dal tempo. Il poster di Madonna è scomparso, lasciando libera la parete ammuffita sopra la testata del letto.
Fabio ricorda con un pizzico di rabbia ma anche di dolcezza quei momenti che hanno segnato la sua crescita, il rapporto con la madre e soprattutto con il padre ma ancora di più l’incontro con Erika durante le vacanze estive a Camaiore.

Erika è una ragazza bella ed intraprendente, dagli occhi magnetici e i lunghi capelli neri, un personaggio davvero reso alla perfezione. Una figura femminile che il lettore riesce immediatamente a figurarsi e ancor prima di arrivare a conoscere la sua storia, è facile e piuttosto naturale e spontaneo provare empatia ed essere affascinati dal suo carattere e dalla sua aurea particolare.
Per un breve momento i ricordi si offuscano, lasciandomi frastornato davanti a uno scatolone sigillato con un nastro da pacchi. Su uno dei lati è appiccicato un foglio con la scritta LIBRI FABIO. L’apro con un coltello che trovo in cucina e ne esamino il contenuto. Sopra una pila di libri, le pagelle delle scuole superiori. Una voce femminile si diffonde all’improvviso nella stanza urlandomi nelle orecchie che non sono preparato e trascrivendo sul registro un bel quattro. I miei occhi si soffermano sul timbro della scuola e la firma del preside. Nel sollevare la pagella di prima superiore, una cartolina scivola a terra; la raccolgo e la giro per vedere a chi appartiene.
Erika è un personaggio che rimarrà scolpito nella memoria di Fabio. E proprio tra le mura di quella casa il ricordo la riporterà a galla insieme al suo triste e pesante fardello. Un rapporto incestuoso con il padre che il giovane protagonista, insieme al fratello, a suo tempo non sono ovviamente riusciti ad interpretare nel modo giusto ma di cui hanno comunque avvertito la stranezza e la peculiarità. 

Nonostante questo, e forse ancor più per questo particolare estremamente importante, Erika diventa una figura fondamentale per la storia che viene raccontata e per quell’universo fatto di memoria e di scelte passate che non sembra aver alcuna intenzione di addormentarsi.

La casa, luogo caldo ed accogliente, ventre di solitudini e di possibilità, patria di un passato ormai lontano, dimostra di essere la custode perfetta di tutti quei momenti e di quei legami che sono rimasti sospesi nel tempo e che ancora indugiano nel farsi strada nell’animo del protagonista.

Il rapporto particolare e sbagliato tra Vincenzo e la zia Susanna, un bacio fuori dal tempo e dallo spazio, due amici che affrontano l’omosessualità, uno zio che pensa solo al calcio tanto da chiamare la figlia Viola e una dirimpettaia che non riesce a farsi i fatti suoi, neanche a distanza di tempo. Ma tra le figure femminili di spicco e di valore, non c’è solo Erika ma anche Giulia, la moglie di Fabio. Anche di lei, la casa silenziosa e conturbante, riporta a galla l’immagine, il passato, il legame disastrato che si instaura tra la donna e Fabio quando erano bambini. 
Li osservai in silenzio, nascondendomi dietro un grande pino posto a metà del vialetto. Lei si avvicinò alle panchine e si sedette su una. Accavallò le gambe e prese a toccarsi i suoi capelli biondi. Non appena il corpo di mio fratello le oscurò la vista del paesaggio davanti a sé, lasciò cadere la mano sulla panchina e lo guardò con i suoi occhi color del mare. Poi anche Vincenzo si sedette, le afferrò il viso con le mani e accostò le sue labbra a quelle di lei.
Il presente malinconico e chiuso, ristretto, quasi privo di spirito e di iniziativa, si scontra con il passato, così dirompente, furente, pieno di scene e di movimento.

Luca Masini ha uno stile delicato e rispettoso. Il suo racconto è personale, intimo, poetico, capace di incuriosire ma è anche un racconto che diventa di tutti. Ho sentito molto vicina la sensazione di quella casa che doveva essere venduta proprio perché avverto sempre particolari sensazioni quando vivo una casa, le sue mura, i suoi significati. Le pareti, gli oggetti, i ricordi, sono estremamente vividi e l’autore è riuscito senza essere noioso o al contrario, dirompente, a suggerire al lettore le sensazioni e i sentimenti giusti, raggiungibili semplicemente chiudendo gli occhi e vedendo con quelli della mente, i luoghi e le nostalgie presenti in quegli angoli fatti di ricordi e sogni dimenticati.
Mi fermo per un breve momento, poi riprendo: «Quando avevo otto anni, mi sedevo davanti a mio nonno e lui mi iniziava a raccontare di quando era stato fatto prigioniero in guerra... il fatto che qualcuno ascoltasse i suoi racconti, lo rendeva felice. Stare seduto su questa sedia mi ricorda quei momenti.»

Il nonno Osvaldo rimane impresso nella memoria, soprattutto in chi come me ha perso presto i nonni tanto da non averli mai conosciuti. La sua figura, con i suoi pantaloni verdi e la sua voglia di raccontare sempre della guerra, è un pugno nello stomaco ogni volta, un pugno di emozioni e di tante cose non dette che restano chiuse nell’antro della memoria perché spesso non esistono parole per esprimere il dolore più grande, tanto grande da irretire persino il silenzio, che diventa poco di fronte all’ineluttabilità dell’amore e del sentimento. 

La sua figura è solitaria, ispessita ma non perde quel soffio di delicatezza e di comprensione. Luca Masini riesce a scrivere un romanzo che ha tanti colori, e che ha tutto il calore di un abbraccio. 

Le storie dei personaggi si intersecano per poi raggiungere un epilogo finale che ti fa sentire parte di qualcosa, anche se non direttamente. Quando hai finito di leggere, hai addosso la sensazione di esserci stato in quella casa e di aver vissuto quei momenti, anche se non con gli stessi ricordi di Fabio ma con i tuoi. Il bello di un romanzo è anche questo, la capacità di mettere in moto la tua interiorità e di risvegliare il tuo mondo, infanzia, adolescenza, vita vera, vita vissuta, che si apre e si lascia guardare, senza più paura.


INTERVISTA


Salve Luca, grazie per aver accettato questa intervista e benvenuto!


Luca Masini
1 - Cosa significa per lei scrivere e quando ha iniziato seriamente a farlo? 

A convincermi ad approfondire la mia passione per la lettura è stata la madre di mio figlio. Così ho deciso di fare un corso di scrittura creativa a Firenze con la scrittrice Paola Presciuttini. Amo così tanto vivere le vite dei miei personaggi che dopo qualche anno qualcuno di loro riaffiora nella mia mente chiedendomi di raccontare una nuova storia. 

2 - Cosa rappresenta per lei questo romanzo? Perché lo ha scritto?

Da pochi mesi avevo terminato di scrivere il mio primo romanzo giallo. Così per rilassarmi ho deciso di scrivere un romanzo fatto di sentimenti. Sotto la sabbia ha rappresentato una sfida perché volevo vedere se riuscivo a scrivere un romanzo con atmosfere nostalgiche. Sicuramente lo stato d’animo di quel periodo ha agevolato il mio compito. 

3 - Sotto la sabbia è un romanzo pieno di ricordi, di flashback e di personaggi. Emergono valori importanti come la famiglia, l’amicizia e l’amore. Cosa rappresentano per lei questi aspetti nella vita reale? 

L’amore mi ha spinto a credere nella mia passione e nonostante le nostre strade si siano separate vive ancora nel mio cuore, la famiglia mi aiuta ad affrontare la mia patologia con serenità spazzando via i brutti pensieri che ogni tanto riaffiorano nella mia mente mentre gli amici sono quelli che conoscono i tuoi sogni, le tue emozioni, le tue paure. 

4 - Qual è il messaggio che i lettori dovrebbero cogliere attraverso il suo romanzo? 

Volevo affrontare temi che mettessero in discussione il concetto di normalità così diffuso nella maggior parte delle famiglie italiane. 

5 - A cosa si è ispirato per i suoi personaggi e per la storia? 

Sotto la sabbia l’ho scritto mentre mi stavo separando. Così ho deciso di scrivere la storia di un uomo adulto che torna a far visita alla casa dove ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza, prima che questa venga venduta. Fabio ha appuntamento con l’acquirente e nell’attesa che arrivi comincia a vagare per le stanze. L’incontro con la vicina di casa e la visione di alcuni oggetti che gli sono appartenuti lo spingeranno a ricordare i primi baci con Giulia e la storia di Erika, la ragazza “dagli occhi verde smeraldo e dai lunghi”capelli neri, incontrata da bambino a Lido di Camaiore. Molte storie che compongono il romanzo mi sono state raccontate, altre sono autobiografiche. 

6 – Qual è il personaggio che ama di più del suo romanzo e quello che proprio non sopporta? 

Erika e Giulia. Se devo sceglierne una le rispondo Erika perché mi ha emozionato moltissimo scrivere la sua storia. Il personaggio che amo di meno è il padre di Erika. 

7 - Cosa pensa del selfpublishing e della pubblicazione con una Casa Editrice? 

Recentemente ho acquistato quattro libri di autori self e sinceramente mi sono piaciuti. Naturalmente se l’autore decide di auto pubblicarsi deve essere consapevole che la promozione del libro spetterà esclusivamente a lui. Per quanto riguarda la pubblicazione con una Casa Editrice le posso dire che la mia esperienza non è stata positiva perché la Casa ha cessato l’attività dopo pochi mesi l’uscita del romanzo. Così la promozione è toccata a me. Fortunatamente la casa editrice digitale EEE  mi ha permesso di ripubblicare gratuitamente il romanzo in formato digitale dandogli una nuova vita editoriale.  Infine ci sono gli eBook che permettono ai lettori di acquistare un libro di un autore esordiente a un prezzo molto basso. Riassumendo l’autore può percorrere tre strade: auto pubblicarsi, pubblicare con una casa editrice (se il romanzo è stato giudicato meritevole di essere pubblicato dalla commissione di lettura) oppure rivolgersi a una casa editrice digitale. 

8 - Di che colore è il suo romanzo e se dovessi associarlo ad un odore, quale sarebbe? 

Azzurro perché il libro si concluderà su una nave che riporterà i personaggi a Livorno e l’assocerei all’odore del mare. 

9 - Quanto c’è di autobiografico? 

Le rispondo dicendo che finalmente Erika ha incontrato il principe azzurro, Giulia sta proseguendo la ricerca di sé stessa, Grazia abita ancora nello stesso appartamento e Fabio sta scrivendo un nuovo romanzo. 

10 - Quali emozioni prova mentre scrive?

Scrivo ascoltando la musica. Le melodie dei brani che compongono la mia playlist mi aiutano a tirare fuori le emozioni che ho dentro. Sotto la sabbia è diviso in due parti: La casa e il ritorno. La prima l’ho scritta ascoltando la canzone “Vivimi “ della Pausini perché avevo bisogno di un pezzo che aiutasse il protagonista a far riaffiorare i ricordi. La seconda l’ho scritta ascoltando i brani “Al posto tuo” degli Zeropositivo e “Amoremidai” di Paola e Chiara perché erano due brani adatti per scrivere le pagine finali del libro: una vacanza in Sardegna dove Elisa ritroverà fiducia in un futuro diverso e scoprirà che può ancora amare. 

11 - Chi è Luca Masini nella vita di tutti i giorni? 

Un osservatore e un attento ascoltatore. Per recarmi al lavoro utilizzo il treno così durante quei venticinque minuti di viaggio mi capita di ascoltare le conversazioni dei passeggeri. Quelle che mi interessano attualmente sono quelle tra adolescenti perché attualmente sono impegnato nella stesura del mio nuovo romanzo che s’intitolerà “Inseguendo Laura” e racconterà le vicende di un gruppo di ragazzi che si troveranno ad affrontare in maniera diversa il difficile passaggio da adolescenza ad età adulta. 

12 - Perché i lettori dovrebbero leggere Sotto la sabbia?

Perché è un libro dei ricordi evocati con nostalgia ed affetto. 

13 - Le chiedo di lasciarci con una citazione estrapolata dal suo romanzo che vuole leggano i lettori. 

All’essere umano piace nascondere i problemi, fare finta che non esistano, evitarli… in modo che la sua vita non subisca violenti scossoni. Lo rende più sereno, invincibile.

10 commenti:

  1. Ciao Antonietta:) Mi piacciono i libri così, di nostalgia, rimpianto e indagine psicologica. Mi piace la delicatezza che si evince dagli stralci e che hai lasciato intuire con le tue parole. Mi piacerebbe molto leggere questo libro.
    Un abbraccio:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao cara Virginia. E' proprio così, è un libro di memoria e di delicatezza, con un profondo scavo psicologico e con un pizzico di nostalgia. Anche a me piacciono i romanzi così!
      Un abbraccio forte! <3

      Elimina
  2. Ciao Antonietta, comincio a credere che per me stia diventando un tantino pericoloso venire qui... perché mi ci vorrebbe una carta di credito senza fondo per potermi permettere tutti i libri che recensisci in un modo così serio, e unico. Tu sai perché. *_____*
    Cosa non darei per poter ritornare nella mia cara vecchia amata casa d'infanzia... Dio solo sa quanto vorrei tornare a vivere nella mia cameretta tappezzata di foto e poster di Michael Jackson e dove adesso sfrutterei al massimo una libreria enorme con annessa scrivania... Basta, mi fermo che è meglio. Un abbraccio grande grande! :******* <3<3<3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Federica, concordo pienamente con te sul ritornare alla propria casa d'infanzia. La mia era quella di mia nonna, perchè sono cresciuta con lei fino a dieci anni. Ho ricordi bellissimi, puri e senza alcuna macchia perchè era lei che era così. *__*
      Ti capisco benissimo!
      Un abbraccio forte! :*****

      Elimina
  3. Ho cominciato a leggere la recensione e ad un certo punto mi sono dovuta fermare: anche in me sono riaffiorati dei ricordi e purtroppo insieme ad essi anche un pò di malinconia. Non ce l'ho fatta a continuare, ma tu come sempre sei stata bravissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Grazia, è vero, i ricordi portano inevitabilmente malinconia e nostalgia. Ma io non saprei vivere senza! :-)
      Grazie mille! Un abbraccio! <3

      Elimina
  4. Una recensione davvero intensissima gemellina, i temi toccati sono davvero preziose ed importantissime schegge del cuore, come sempre hai tracciato in modo profondo ma elegante l'anima di questo libro, complimentissimi, sei unica <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie dolcissima Ely, e i tuoi commenti sono ancora più preziosi perchè so per certo che la tua sensibilità e dolcezza ti permettono di cogliere gli aspetti più delicati e profondi di ogni storia che provo a raccontare.
      Un abbraccio fortissimo! <3<3<3<3

      Elimina
  5. Ciao Antonietta <3 Adoro le letture nostalgiche e malinconiche, fanno riaffiorare tanti ricordi anche a me! Questo libro sembra molto piacevole e le tue parole intense e avvolgenti, come sempre mi hai fatto venire voglia di leggerlo non solo per curiosità nei confronti della trama, ma anche perché vorrei immergermi nei miei di ricordi e farmi cullare da loro :)
    Un bacione :-**

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Maria! Come te anche io amo questo tipo di letture che hanno la capacità di farti riflettere e di avviarti verso una dimensione molto personale che dal romanzo arriva fin dentro te stessa. E' una sorta di disvelamento, non solo perchè scopri la storia, ma scopri anche qualcosa di te stesso.
      Grazie! <3<3<3
      Un abbraccio forte! :****

      Elimina