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lunedì 5 dicembre 2016

Doppia recensione: The new order e The revival di Chris Weitz

Buon inizio settimana! Grazie ad un gentile omaggio della Sperling&Kupfer, oggi vi parlo degli ultimi due volumi di una trilogia scritta da Chris Weitz, capace di unire azione, mistero, fantasy e tanti colpi di scena. Una lettura avvincente e senza dubbio piacevole.

the new order
di Chris Weitz

Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 308
GENERE: Distopico
Prezzo: 19,90 € - 9,90 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 31 ottobre 2016
Link d'acquisto: QUI

Trama:
Negli ultimi due anni, da quando un misterioso virus ha decimato la popolazione di tutto il mondo, risparmiando solo gli adolescenti, una nuova società si è fatta largo: giovane, spietata e senza regole. I ragazzi sopravvissuti sono ormai certi di essere rimasti soli. D'un tratto, però, il vecchio mondo fa il suo ritorno. Jefferson e Donna sperano che questo metta fine a quell'incubo fatto di gang, sparatorie e violenza. Ma, purtroppo per loro, il peggio deve ancora venire. Nuove sfide e inquietanti rivelazioni li aspettano. E la strada per la verità è ancora lunga. Jefferson e Donna sono pronti a percorrerla insieme. Ma il destino ha in serbo per loro piani ben diversi. Così, mentre Jefferson torna a New York con una cura per la Malattia, e la speranza di riunire tutte le tribù, Donna si ritrova in Inghilterra, di fronte a una realtà inimmaginabile. Un oceano e mille ostacoli li dividono. La loro sopravvivenza e la speranza di un mondo nuovo si reggono su un delicato quanto precario equilibrio. Riusciranno Jefferson e Donna a riunirsi ed evitare quel che si preannuncia come un disastro ancor più devastante della Malattia? Il secondo, adrenalinico capitolo di The Young World.


the revival
di Chris Weitz

Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 276
GENERE: Distopico
Prezzo: 19,90 € - 9,99 
Formato: Cartaceo - eBook
Data d'uscita: 22 Novembre 2016
Link d'acquisto: QUI

Trama:
Mentre l'elicottero che la riporta a casa si prepara all'atterraggio, il cuore di Donna batte tanto forte da sovrastare qualunque altro suono. Da qualche parte là sotto, tra canyon e vicoli, c'è Jefferson. Il suo Jefferson. E se Donna ha trovato il coraggio di tornare nel terribile e tragico caos di New York, è stato soltanto per lui. Ma Jefferson è cambiato. Non è più lo stesso ragazzo che le ha dichiarato il suo amore in biblioteca, sotto un soffitto dipinto con il cielo al tramonto. È più adulto. È sconfitto. E braccato. Il suo sogno di realizzare un nuovo ordine, Utopia, è ormai un capitolo chiuso. Così come quello di riunire tutti i ragazzi delle tribù in un fronte unico. Senza contare che la scoperta della verità sulla Malattia ha acceso un'agguerrita lotta di potere in città, e non solo. E ognuno reclama la propria fetta di torta. Donna e Jefferson non hanno altra scelta: devono agire. Di nuovo. Per salvare il mondo, ma prima ancora se stessi. Anche se, a volte, le due cose coincidono. L'ultimo, sorprendente e imprevedibile capitolo della serie The Young World: in corso di pubblicazione in 16 Paesi e firmata da Chris Weitz, regista di successo e sceneggiatore, tra gli altri, dell'acclamato spin off di Star Wars, Rogue One.

RECENSIONE

La trilogia scritta da Chris Weitz, noto regista della serie Twilight, ci propone un mondo completamente stravolto da una strana malattia che colpisce gli adulti e i bambini. In The young world, primo libro della serie, un virus uccide letteralmente tutte le persone al di sopra dei diciotto anni di età e i bambini molto piccoli, lasciando vivere soltanto gli adolescenti.

Un’idea davvero molto particolare e sicuramente originale che mi ha subito colpito.

Gli scenari sono certamente catastrofici. Ci troviamo di fronte ad una sorta di fine del mondo che però si presenta con un accenno piuttosto adolescenziale e con una visione della vita frammentata e drammatica.

I ragazzini diventano i nuovi padroni del mondo, che abbandona di punto in bianco tutte le sue vecchie certezze, i suoi valori, la sua moralità e la sua cultura, per rivestirsi di tanto coraggio, all’occorrenza cattiveria, spavalderia e ahimè, soprattutto violenza.
Del resto, come si sopravvive in un mondo simile? 
Tutto ciò che esisteva prima è stato completamente stravolto. La tecnologia è stata spazzata via, così come tutti i mezzi di comunicazione. Non esiste quasi più la natura, è raro ormai trovare sulla terra un semplice vegetale. Non esiste cibo, non esistono animali, tutto è stato completamente raso al suolo. E dunque come vivere in un inferno tale?

Ma soprattutto, mi sono chiesta, come fanno degli adolescenti a prendere il comando, tra l’altro forzato, in una giungla simile? Ovviamente, nonostante le difficoltà, le mancanze, le morti e i cadaveri che pullulano le strade ed infestano i sogni e gli incubi di quei pochi sopravvissuti, i ragazzini, unico baluardo di una speranza andata in frantumi, non si coalizzano tutti, per combattere la crisi, ma anzi, come nelle migliori tradizioni opportunistiche e di avversione, molti di essi si uniscono in gruppi differenti, opponendosi l’uno contro l’altro.
Ogni volta che incrocio lo sguardo di qualcuno mi aspetto di vedere consapevolezza nei suoi occhi, qualcosa che mi faccia capire che ci comprendiamo, che anche lui è perplesso come me.
Insomma, anche in questo caso, il senso di opposizione dell’essere umano dimostra la propria valenza ed è per questo che in mezzo ad un feroce e cocente trambusto, la prima ad emergere è la figura di Wash, un ragazzino in gamba e pronto a sacrificarsi per la causa. Al suo seguito Cervellone, importante giovincello per la salvaguardia di tutta quella parte tecnica e tecnologica ma soprattutto scientifica fondamentale per sopravvivere al meglio in questa tempesta senza futuro, e Donna, una ragazzina abbastanza confusa ma bellissima. 

Purtroppo però la fine è dietro l’angolo e anche per Wash si avvicina tremendamente la data del suo diciottesimo compleanno. Dunque, prima della sua dipartita, egli passa lo scettro del comando, al fratello Jeff, ancora molto piccolo, ma perfettamente in grado di cogliere il potere di quel passaggio e di quella sconcertante ma adrenalinica eredità. 

In The new order, Jeff e Donna si avvicinano sempre di più, essendo lui segretamente innamorato di quella particolare fanciulla. Ma ben altri sono i problemi che necessitano una soluzione: primo fra tutti l’ombra del ritorno del vecchio mondo.

Cosa significa esattamente questo? Che i giovani sopravvissuti, Jeff, Donna, Peter, Kath, scopriranno che non tutti gli adulti sono morti e questo fa nascere nuove possibilità ma anche ulteriori sconvolgimenti. 
Così mi dico che il tempo è passato e io non devo fare altro che continuare la mia felice convivenza con Donna, giocare a scacchi con gli altri, guardare l’oceano e sentire le mie forze tornare.
Vi immaginate un mondo senza genitori? Dove non esistono gli adulti, dove non si ascoltano più le paternali, dove sono tutti contro tutti senza nessun essere più maturo che possa fare da mediazione, da modulazione, da mezza misura?

Nei romanzi di Weitz è tutto portato all’estremo. Il suo stile è immediato, certo, violento, sintetico. Non c’è molto spazio ai fraintendimenti, né alle sciocchezze. Nonostante lo scenario da lui creato sia deliberatamente apocalittico, fantastico ma non di certo impossibile, il tono della storia non perde mai di credibilità, di serietà, di una sorta di coscienza che sta alla base e che spesso e volentieri risale in superficie per condurre il lettore a riflettere. Perché poi, i romanzi di questo genere, non fanno altro che criticare comportamenti e azioni delle nostre società e del nostro caro e vecchio mondo. Storie come queste, quando sono scritte con cognizione di causa e con consapevolezza, non sono mai scritte tanto per fare qualcosa, ma esprimono un giudizio mirato e preciso da parte dell’autore che il lettore dovrebbe essere in grado di cogliere e poi magari fare suo.
Non voglio tornare al pericolo, allo sconforto e alla puzza. Non ora che ne sono uscita. Non voglio temere per la mia vita o per la sua. Voglio solo restare sdraiata qui con lui per sempre, o per più tempo possibile.
Il ritmo della narrazione è serratissimo, c’è tanta suspense, azione, colpi di scena che non risparmiano nessuno. In un mondo in cui tutto è stato completamente stravolto, anche la conoscenza è cambiata. Essa è diventata in qualche modo l’ultimo baluardo per credere ancora nella sopravvivenza. L’autore riesce a mescolare bene le carte e a creare una storia che crea curiosità e che riesce ad intrigare proprio per la sua assurda fattibilità. 

Ma è davvero tutto perduto? No, non lo è. La speranza di una cura si prospetta all’orizzonte ma la scelta di proseguire in questa direzione e di lottare al fine di realizzare un capovolgimento di fronte che possa riportare il mondo alla sua umanità, senza più morte prematura né dolore, comporta da parte dei protagonisti il sacrificio di stare lontani. Infatti Jeff tornerà a New York mentre Donna convolerà in Inghilterra, dove fingendosi una ragazza che non è sopravvissuta alla peste, cercherà di fare chiarezza su tutto ciò che è accaduto in tutto quel tempo. 
Voglio vivere. E’ così sbagliato? Andare da qualche parte. Vedere il mondo, o quello che ne è rimasto. Stare seduta in un baretto tranquillo e scrivere parole in libertà su un diario. Andare su internet e comprare una canzone. Portare a spasso il cane. Twittare. Avere figli. E non vedo come questo possa accadere nella terra post-apocalisse da cui siamo appena fuggiti.
Utopia e realtà si confondono continuamente soprattutto nei sogni di Jeff che vorrebbe amare liberamente la sua Donna ma al contempo vorrebbe creare un nuovo ordine capace di riportare la pace e di porre fine a tutta quella guerra, riunendo tutti sotto un unico fronte. Ma la sua vita subisce tanti di quei contraccolpi soprattutto mentre Donna non è con lui, che il suo carattere e la sua personalità cambiano rovinosamente, mettendo in serio rischio tutta l’operazione.
Da qualche parte, tra mare e terra, c’è Jeff. Spero.
Dopo scelte azzardate, ripensamenti, senso di sconfitta e voglia di ricominciare, i due protagonisti si ritrovano di nuovo l’uno davanti all’altra ed entrambi sono nettamente cambiati. 

In The revival le cose si sono terribilmente trasformate soprattutto dopo la scoperta di ciò che realmente si cela dietro la malattia che ha distrutto l’umanità. La forza della verità è immensa, il suo potere è devastante e Donna e Jeff sono davvero costretti a prendere una decisione che può segnare il destino del mondo, del vecchio e di quello nuovo. E’ necessario il loro intervento per salvare l’umanità e quello che ne resta, ma entrambi sono davvero disposti a mettere da parte i loro sentimenti e a non vivere il legame che da sempre li unisce?
Donna non rinuncerebbe a me, lo so. Non volterebbe semplicemente pagina. Cercherebbe il modo di tornare, o di tirarmi fuori da qui.
La trilogia di Chris Weitz mi è piaciuta davvero molto, una lettura scorrevole, composta da libri non eccessivamente lunghi, e costruita sulla base dei POV alternati in modo da non creare noia o ripetizione.


Una lettura che consiglio a tutti gli amanti di questo genere perché non ho trovato alcun difetto né nell’impianto della storia né in quello formale. L’idea da cui l’autore è partito mi è subito apparsa originale, il mondo da lui creato e soprattutto le intenzionalità dei personaggi. Ma l’elemento migliore secondo me resta il ritmo della narrazione, la capacità di rendere tutto molto intenso e pregnante, quasi senza dare nemmeno il tempo di respirare. Inoltre, un altro fattore a suo favore può essere la possibilità di leggere subito tutta la trilogia, che è stata interamente pubblicata, senza dover attendere i comodi della CE. Che altro dirvi, dunque? Gli elementi per una lettura avvincente e emozionante ci sono tutti. Mancate solo voi!


6 commenti:

  1. Antonietta <3, le due letture che ci proponi oggi sono davvero elettrizzanti a mio parere! Non ho letto molti distopici, ma ho visto molti film di questo genere e mi sono sempre piaciuti. Anche perché in queste storie si respira un qualcosa di realistico, infatti è altamente probabile che scenari apocalittici prima o poi si avverino.
    Dalle tue parole mi sembra di capire che i ritmi adrenalitici piacciano anche a te e quindi sarò ben felice di seguire il tuo consiglio e leggere anche io The new order e The revival, che sono sicura mi affascineranno tantissimo!
    Un abbraccio grande :-****

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    1. Ciao Maria! Io non amo molto i distopici, ma qui è scritto tutto davvero molto bene ed ha una base originale. In più c'è questo stile dell'autore molto veloce, ritmato, che non fa stancare e che ti porta velocemente in viaggio attraverso la storia. Una bella lettura, secondo me!
      Un abbraccio! <3<3<3

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  2. Wow che bellissima doppia recensione gemellina, sono libri che stavano per sfuggirmi, mi hai davvero convinta e lo stile veloce di cui hai parlato mi ha fatta capitolare <3 Grazie come sempre, un bacione grande grande <3

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    1. Ciao dolce Ely, grazie mille! Sono felice di averti conquistata al volo con questi due romanzi che sono davvero molto belli! Un abbraccio forte forte! :******

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  3. Sono tra i libri che voglio leggere da un po', ma chissà quando succederà xD Povera me...

    La tua recensione mi ha convinta abbastanza che debba assolutamente leggerli!

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    1. Ne sono felice, Francesca, è una saga molto interessante! <3

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