Ultime recensioni

lunedì 26 giugno 2017

✎ Recensione ➱ La Camorra di Hugues Rebell

Buon inizio settimana! Grazie a Mincione editore vi parlo di La Camorra, scritto nel 1900 dallo scrittore francese Hugues Rebell e portato in Italia da questa CE. Una lettura incentrata su Napoli che mi aveva subito attratto, ecco cosa ne penso!

la camorra
di Hugues Rebell

Editore: Mincione
Pagine: 200
GENERE: Romanzo
Prezzo: 13,00 € 
Formato: Cartaceo 
Data d'uscita: Aprile 2017
Link d'acquisto: ➜ QUI

Trama:
Criminali e preti, contesse e puttane, piemontesi e borboni: in un crescendo implacabile l'autore ci avviluppa in una Napoli profumata di agrumi e puzzolente di miasmi. Sotto la luce abbagliante del sole sulle rovine di un teatro pompeiano o il tremore dei lumini delle madonne nella notte dei vicoli, si intrecciano le vicende del camorrista Ascalona e del luogotenente Fortiguerri, che pare sorvolare le più turpi nefandezze con la leggiadria di un puttino di Capodimonte. Il minuetto iniziale si trasforma inesorabilmente in una danza macabra, illuminata dall'incendio a Palazzo Tupputti che getta i suoi sinistri bagliori sulla fine di ogni passione sentimentale o politica.

RECENSIONE

La Camorra è un libro pubblicato nel 1900 e scritto da Hugues Rebell, un autore francese molto particolare, a tratti dissacrante che ha donato una visione articolata e spumeggiante di un’epoca storica attraverso la rappresentazione di una Napoli condottiera e ribelle ma anche profondamente usurpata e fin troppo spesso sottomessa.

Per la prima volta tradotto in Italia da Mincione Editore, è un’opera che abbraccia elementi politici e storici, ma soprattutto emozioni e un sentimentalismo offuscato dalle più disperate passioni.

Il mondo rappresentato è quello di una città sottomessa ai Piemontesi e gestita in malo modo come se fosse una ferita aperta e sanguinante della quale, al contempo, non si può fare a meno.
Una città affascinante ma piena di contrasti, una città lusinghiera ma anche deprimente e depressa che cerca in tutti i modi conferma di se stessa e della sua (vana) gloria.

I personaggi sono dipinti alla perfezione e racchiudono ogni aspetto dell’animo umano, facendolo sfociare nella più deliziosa delle rappresentazioni, come spettacoli a cui è un delitto mancare.
Alta società, nobili, e gentiluomini, dame e donzelle dai più alti ai più bassi quartieri che vivono per affermarsi e per catturare l’attenzione dei più potenti.
Nessuno a Napoli amava Prina.
Vividi dialoghi, scommesse vincenti e discussioni animate rendono la narrazione più vivida e pulsante di un teatro, armeggiando con figure dalle più variopinte caratteristiche che s’illudono di comandare e alla fine sono tutte anime alla mercè della passione e del disincanto.

La camorra è certamente l’elemento principale, quello che funge da fulcro pensante e attivo ed è attraverso di esso che si erge incontrastata la figura di Don Prina, possente e disarmante condottiero che vuole rendere la camorra una forza distruttrice ma allo stesso tempo anche creatrice e capace di riportare ai legittimi re la loro brillante corona. 

Ad affiancarlo appare magnetico e sicuro, Marco Ascalona, membro più alto dell’organizzazione, dotato di un fascino sensuale e intimidatorio che non lascia intatta nessuna fanciulla che lo conosce.

Le donne sono il fiore all’occhiello di questo testo che trasuda magia e potenza, Napoli è una perfetta capofamiglia, è attraverso di lei, attraverso il suo sangue genuino e malato al contempo, che la storia prende il volo e trascina con sé tutti i personaggi, rendendoli figure tanto encomiabili quanto infelicemente assassine.
L’amore ha un fascino misterioso. A volte fa addormentare i sensi prima di deliziarli.
Innocenza e colpevolezza si scambiano spesso di ruolo grazie anche all’avvento del luogotenente Fortiguerri, lo straniero, il vagabondo, quello che arriva da chissà dove e che subito si scontra con il suo riflesso allo specchio, un riflesso al contrario: Marco Ascalona.

I due sembrano la doppia faccia della stessa medaglia ed è attraverso di lui che la penna dell’autore diventa ancora più sinistra, giocosa, prendendo in giro le sue stesse creature che sembrano invocare, a volte, un po’ di pace e di coerenza.

È tutto un susseguirsi di parole, gesti, atteggiamenti che rendono viva l’atmosfera come se si stesse in prima persona assistendo a quelle pazzerelle scene che fanno sorridere quanto arrabbiare, scocciare e trepidare senza nessun avviso.
Le donne come Bernardina e Helen sono le principali figure femminili del romanzo. Soprattutto la seconda diventa punto di attrazione per i due uomini, Fortiguerri e Ascalona che si oppongono e si contendono qualsiasi cosa.

La Camorra è un delizioso libro che abbraccia un immenso panorama umano e che lascia interdetti per l’epoca in cui è stato scritto proprio perché lo stile è estremamente attuale come tutte le riflessioni che lo attraversano. Atteggiamenti e pensieri umani, persino personaggi che sembrano ancora attuali e che colpiscono per la loro spontaneità, intensità e soprattutto verità.


6 commenti:

  1. Ciao Antonietta, è un testo interessantissimo questo e mi sarebbe sfuggito se non fosse stato per te e la tua trascinante recensione! Come sai amo leggere anche i classici e, anche se questo non rientra pienamente nella categoria, in ogni caso vi si avvicina. Di più: è scritto da un francese su una città italiana, e vedere come - anche se parliamo ormai del 1900 - gli stranieri sperimentano la nostra patria mi ha sempre incuriosita:)
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Virginia, è davvero piacevole e molto interessante. Essendo la mia città, ci sono andata ovviamente a nozze, ma è sorprendentemente moderno e ha un stile che cattura, veloce e ironico.
      Un abbraccio! :*

      Elimina
  2. Cara Antonietta,

    in meno di mezzo secondo mi sono ritrovata travolta dalla tua passione e dal tuo amore per la tua città. <3 E' sempre una piacevole scoperta per me conoscere le tue impressioni, e come sempre, non ti smentisci mai. Io, se cominciassi a parlare di Milano, della mia Milano, non riuscirei più a fermarmi. Perché ti assicuro che oltre a essere rumorosa, inquinata e via dicendo, per me rimane sempre la città in cui vorrei vivere, non la cambierei con nessun'altra. Perché è l'unico posto al mondo in cui mi sento veramente a casa. *_______*
    E ti dirò di più. Mi piacerebbe leggere un tuo libro dove parli solo di Napoli e di quello che rappresenta per te. <3

    Un abbraccio grande grande! :*******

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Federica, grazie per le tue parole, sono felice che traspaia il mio amore per la mia città. E non sai quanto vorrei scrivere anche io romanzo proprio come hai detto tu!
      Magari ci riesco! :****
      Un abbraccio forte forte <3<3<3

      Elimina
  3. Ciao Antonietta <3 E' sempre bello leggere le recensioni di libri che hanno come protagonista la tua Napoli, perché traspare tutto il tuo amore per questa città.
    Non conoscevo questo testo, ma mi sembra interessantissimo e offre molti spunti di riflessione anche se ambientato nel 1900.
    Segno il titolo perché è una lettura che mi ispira parecchio e ti ringrazio di averla consigliata <3
    Un abbraccio grande :-**

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Maria, grazie! <3
      Anche a me ha colpito proprio per li spunti di riflessione nonostante sia stato scritto molto tempo fa!
      Un abbraccio forte! :***

      Elimina